Dopo decine di anni di promesse mancate, di progetti, rinvii, polemiche, svariati milioni di lire buttati al vento, giravolte disinvolte di vari sindaci, denunce strumentali e vigliacche, incredibili pasticci dell’ultimo Commissario Prefettizio, finalmente è entrata in funzione la nuova centrale elettrica di Ponza. Per l’isola è una svolta epocale”
Così il Gorilla, all’apice del suo splendore, in uno dei suoi numeri di avanspettacolo più famosi, nel lontano aprile 2015, sulla stampa locale.
Lo scorso 24 novembre il comune ha adottato una delibera che incarica l’Avv. Mignano di tutelare i propri interessi di fronte al TAR, dove la SEP, in data 5/11/2024, ha presentato ricorso contro la mancata approvazione, da parte dell’amministrazione, del progetto definitivo relativo alla realizzazione della nuova centrale elettrica a Monte Pagliaro, presentato il 12/10/2017.
Come dire che il Gorilla, nella sua performance, gioiva per la realizzazione di un impianto il cui progetto non era stato ancora presentato, né approvato: peraltro, su un terreno di proprietà pubblica, che non era destinato a impianti industriali.
Come abbiamo già scritto, la centrale di Monte Pagliaro è il prossimo bubbone che scoppierà tanto in comune, che in casa SEP: e non potrebbe succedere in un momento peggiore, tra indagini in corso e voci di un cambio di assetto societario, che circolano già da tempo.
Ma sono soprattutto le indagini, a preoccupare i nostri eroi.
Il rapporto di sudditanza e complicità, che il comune ha sempre avuto, almeno dal 2007, nei confronti dell’azienda, era basato su un elemento indispensabile: l’indifferenza, e di conseguenza il silenzio, dei Ponzesi.
Ma poi è arrivato “Cambiamo il Vento” e l’aria è cambiata davvero: passando da modi di complicità evidente ma discreta, alla spudoratezza più cialtrona ed esibita.
Le indagini in corso hanno preso spunto, quasi tutte, da esposti di persone che hanno avuto il coraggio di denunciare: non è banale.
Quelle persone sono diventate, a poco a poco, e malgrado i molti tentativi di censura, il punto di riferimento di molte altre “anime inquiete”, che contribuiscono con dati ed informazioni spesso molto importanti: perché la gente non è sempre coraggiosa, ma di solito ha buona memoria.
Riflettiamo un momento sui protagonisti di quest’ultima vicenda: il comune, la SEP e l’Avv.Mignano.
Convitato di pietra, la Procura di Cassino.
Il ruolo del Gorilla e di Francesco Ambrosino è noto: il Gorilla adesso è fuorigioco, ma è stato il primo vero “campione” della SEP; mentre Francesco Ambrosino ne condivide ogni iniziativa , almeno dal 2012.
Giuseppe Feola, “anfotero”, si divide tra azienda e comune, tutelando gli interessi della prima, anche lui dal 2012: a complicare la sua posizione, il ruolo di consulente per la SEP e di amministratore per l’ente pubblico, almeno fino allo scorso agosto.
L’Avv.Mignano è un professionista importante, in zona: tra i suoi clienti, figurano i vertici di Fratelli d’Italia, eletti al Senato e al Parlamento Europeo.; da tempo, assiste il comune di Ponza.
Giuseppe Feola e Maria Claudia Sandolo, attuale vicesindaco e responsabile del contenzioso, fanno riferimento a Fratelli d’Italia ed è logico immaginare che da quella formazione ricevano supporto; il sindaco, invece, figura in quota Lega, ma collabora da tempo con l’Avv.Mignano.
La causa davanti al TAR assomiglia ad una lite in famiglia, che nessuno capisce: per cominciare, perché aspettare sette anni?
La SEP e il comune sono sempre stati concordi sul fatto che la SEP, a Ponza, è libera di fare quello che vuole, in barba a tutto e tutti: perché proprio adesso ha bisogno di un giudice?
Le ipotesi sono varie: se il TAR desse ragione alla SEP, in caso di indagine, parte delle responsabilità potrebbe ricadere sull’amministrazione; se vincesse il comune, secondo una prassi consolidata, c’è sempre il Consiglio di Stato e si guadagna tempo.
L’unica cosa che mi fa davvero arrabbiare è un’altra: le spese legali, per coprire l’ennesimo imbroglio, tanto per la SEP che per il comune, chi le paga?