Le Affinità Elettive

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Da quando ci occupiamo del nuovo porto a Cala dell’Acqua, ci siamo dovuti confrontare con i molti fatti e comportamenti che portano ad un’unica conclusione: Ambrosino e Feola sono portatori di “altri progetti” per quell’area e non ne hanno mai discusso con Ponzesi; come non hanno mai discusso con nessuno del destino di Chiaia di Luna, assumendo una delibera di giunta, a gennaio 2023, che hanno mantenuto “riservata” fino al maggio successivo.

Il ruolo di Giuseppe Feola verrà chiarito dagli inquirenti e le sue dimissioni improvvise, lo scorso agosto, sono emblematiche: ma è impossibile credere che Francesco Ambrosino non avesse un quadro preciso della situazione e non ne abbia condiviso tutte le dinamiche, insieme  all’attuale vicesindaco, Claudia Sandolo. 

Tuttavia, ciò che emerge in maniera solare è il ruolo della SEP nell’attuale amministrazione comunale: tre consiglieri hanno rapporti diretti con l’azienda, mentre il sindaco – insieme al “Gorilla” – è il principale artefice della posizione dominante che essa ha assunto dal 2016.

E’ diventata l’isola della SEP, altro che Ponza.

Ci sono almeno due aspetti che, prima o poi, arriveranno all’attenzione degli inquirenti.

Il primo è che il sito di Monte Pagliaro, come abbiamo già scritto, è una piccola antologia di irregolarità edilizie ed urbanistiche: e qualcuno finirà col ficcarci il naso.

Il secondo è che la Società Elettrica Ponzese, ogni anno, percepisce un ingente contributo CSEA – Cassa Servizi Energetici e Ambientali.

Ma che cos’è e cosa dovrebbe fare, la CSEA? 

Oltre alla gestione e regolazione dei fondi, la CSEA svolge importanti attività di vigilanza e ispezione per garantire la conformità delle aziende e dei fornitori di servizi alle normative vigenti

Queste attività comprendono accertamenti di natura amministrativa, tecnica, contabile e gestionale, che aiutano a mantenere elevati standard di trasparenza e responsabilità nel settore.

La CSEA è anche coinvolta nel monitoraggio e nell’implementazione di politiche per l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale, contribuendo a promuovere pratiche più ecologiche e responsabili tra le imprese e i consumatori.

Guardando al futuro, la CSEA è impegnata a sostenere nuovi progetti e iniziative che promuovano l’innovazione e la sostenibilità nel settore energetico e ambientale. Questo include lo sviluppo di soluzioni avanzate per migliorare l’efficienza energetica, ridurre l’impatto ambientale delle attività umane e fornire energia in modo più sostenibile e resiliente.

Sarebbe interessante conoscere l’esito delle attività di vigilanza e ispezione svolte sull’isola tra il 2007 e il 2024 e, soprattutto, scoprire come abbia fatto un’azienda responsabile di ingenti sversamenti di gasolio, fin dal 2007, ad essere ammessa alla procedura di dialogo competitivo, che le ha assegnato la gestione della centrale di Monte Pagliaro per trent’anni, nel 2016.

D’accordo, il responsabile del procedimento era Francesco Ambrosino e sindaco era il Gorilla: non servono commenti.

Ma forse qualcuno, in CSEA, avrebbe dovuto controllare, e non solo gli aspetti tecnici.

Ad esempio, ho un dubbio, da quando ragiono su queste vicende.

La SEP riceve denaro pubblico per il servizio che eroga, sulla base dei dati contabili che presenta: tra le spese aziendali, naturalmente, rientrano le spese legali.

Considerando gli sversamenti dal 2007 in poi, gli abusi edilizi  e le procedure amministrative “orientate”, la SEP deve affrontare, ogni anno, spese legali ingenti: le pagano i soci, o l’azienda con i contributi pubblici che riceve?

I contributi pubblici possono essere utilizzati per coprire le spese legali derivanti dalla “mala gestio”?

Senza considerare il costo della conferenza dei servizi, che ne è seguita……

Lo scorso 12 marzo, un servizio delle “Iene” raccontò di una truffa organizzata ai danni dei proprietari di un immobile a Ponza, a Giancos alta, che risuìtò all’improvviso di proprietà di un terzo soggetto, tale Daniele Rosania. 

In barba a tutto e a tutti, furono eseguiti lavori, ampliati volumi, sbancati terreni in area di rispetto, con tanto di minacce e insolenze nei confronti dei funzionari pubblici, che si erano recati sul posto per far rispettare le regole.

All’origine della truffa un testamento olografo falso, sulla base del quale un notaio ha ritenuto di poter basare un atto di compra-vendita: e così i legittimi proprietari, adesso, hanno un bel grattacapo da sbrogliare.

Lo stesso notaio ha assistito anche la SEP, per questioni riguardanti l’assetto societario e la determinazione delle quote di maggioranza: ha una sede anche a Ponza, adiacente a quella di un consulente del lavoro, che conosciamo bene e che, a proposito di falsi, si orienta piuttosto sui certificati catastali.

Quando si dice “le affinità elettive”…….

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