Certo che Monica Vitiello e Giuseppe Feola gli abusi edilizi, di questi tempi, se li staranno sognando anche di notte: i lavori a Giancos, l’ex Welcome Bar, l’ormai famosa cabina elettrica alle Forna e perfino la casa avita dei genitori di Feola sulla panoramica….
Bisogna essere comprensivi: questa storia della legge uguale per tutti, perfino a Ponza e perfino per la SEP, li ha colti del tutto impreparati… davvero non se l’aspettavano.
Non ci sono proprio abituati e, oltretutto, non è finita qui: ne vedremo ancora delle belle.
Le vicende urbanistiche della SEP si sono sviluppate, negli anni, grazie alla comparsa di alcune figure professionali che nessuno si aspettava: la prima di queste è il burocrate sacrificale.
Si tratta di una specie di fusibile amministrativo, che salta ogni volta che la tensione supera i limiti, proteggendo il resto della struttura.
Sono capi servizio, progettisti, responsabili dei lavori, rappresentanti legali, amministratori: sono quelli che firmano al posto dei veri responsabili, che non vengono mai beccati perché non firmano mai.
I più famosi sono Mario Pietroniro e Pasquale Sarao, ma adesso il nuovo candidato è Paolo Camilletti, mentre altre nuove reclute si stanno preparando.
Un’altra figura fondamentale, in questa situazione, è il sindaco distratto.
E’ assolutamente insostituibile, soprattutto dopo l’abolizione del reato di abuso di ufficio.
Si può realizzare un abuso – letteralmente – sotto i suoi piedi o sulla sua testa, lui non si accorge di nulla; si possono riallocare i fondi del PNRR , lui non ci fa caso; si possono ignorare le ordinanze di demolizione, per lui va bene; si può nascondere un disastro ambientale, per anni, alle istituzioni, lui non se la prende, una dimenticanza può capitare.
Poi, c’è stata un’invenzione geniale: la finta opposizione.
Al momento opportuno, magicamente, incomincia a votare con la maggioranza.
Un pagamento atteso da anni, una pratica da sbloccare e il gioco è fatto: consiglieri folgorati sulla via di Damasco, all’improvviso, quando nessuno se l’aspetta.
I dissidi si ricompongono e ritorna l’armonia, tutti d’accordo su tutto: chi prova ad opporsi, solitario, viene condannato all’irrilevanza.
In questo contesto, una sola figura, però, è ineludibile e onnipresente: il consulente legale.
La SEP e l’amministrazione comunale non potrebbero fare nulla, senza gli avvocati: gente di spessore e grande esperienza, spesso interfacciati – professionalmente – tanto con la politica locale, che con i singoli amministratori.
Mano di ferro in guanto di velluto, gli avvocati guadagnano tempo, inviano bonari avvertimenti che sottintendono feroci e costosi contenziosi, lavorano per difendere le scelte amministrative più improbabili, resistono ai ricorsi e predispongono quelli successivi, contro le sentenze che le hanno, nel frattempo, censurate.
E “mandano il pallone in tribuna”, mentre i loro assistiti continuano nei loro propositi, infastiditi solo, se capita, da qualche commento sui social media, come questo.
Una competenza irrinunciabile, con una peculiarità: pagano sempre i cittadini, anche nel caso della SEP.
Tutti gli abusi e gli illeciti dell’azienda, nei decenni, ormai, sono stati, ovviamente, oggetto di tutela legale: solo che, sebbene commessi dagli amministratori della società, l’assistenza legale è garantita dal finanziamento pubblico.
Non c’è niente da fare, il modello Fiat ha fatto scuola: è il moderno capitalismo di rapina, che drena finanziamenti pubblici con la scusa dell’occupazione o della pubblica utilità mentre, in realtà, si limita solo a mettere da parte utili per gli azionisti.
Però adesso chi glielo dice, all’Assessore Palazzo e all’Assessore Righini, che, lo scorso maggio, hanno affidato per i prossimi cinque anni la custodia della ZSCM – Zona Speciale di Conservazione Marina – ai peggiori inquinatori della storia dell’isola? Quelli che, in tre anni di amministrazione, non sono ancora riusciti a mettere mano al depuratore, i cui miasmi hanno caratterizzato la scorsa stagione estiva?