SOTTO A CHI TOCCA

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Il decreto sindacale n°7 del 24 febbraio scorso sarebbe una lettura esilarante, se non riguardasse la vita dei cittadini di Ponza.

Si tratta di tre colonne: nella prima, a sinistra, c’è una serie di nomi; in quella al centro, sono elencate tutte le funzioni amministrative dell’isola; nella terza, a destra, gli stessi nomi della colonna di sinistra, in ordine differente.

La sintesi è che, in questo simpatico gruppetto di amici, tutti fanno tutto, fanno come gli pare e fanno tutto da soli: anche se notiamo una più sistematica presenza della dott.ssa Marra e dell’immancabile Pietroniro.

Poi, fra qualche tempo, qualcuno si prenderà la briga di verificare se i professionisti, indicati nelle diverse caselle, abbiano effettivamente titolo per ricoprire le funzioni indicate: ma a queste inezie, a Ponza, si fa poca attenzione.

Fanno più caso, invece, ai 66.000 € previsti per l’onorario della dott.ssa Nasti, o agli emolumenti della dott.ssa Marra, o quelli dei vari legali al seguito.

Intanto apprendiamo che vi sono quattro indagati per la mancata bonifica della ex centrale di Giancos: tre persone legate alla SEP –rappresentante legale, direttore generale e responsabile lavori– e una al comune.

Quest’ultima, altri non può essere che il mitico ing.Sarao: recordman assoluto di procedimenti d’indagine conto terzi.

Quando si stancherà di prendere schiaffi al posto di Giuseppe Feola?

Dunque, adesso è ufficiale: il NIPAF ritiene che nulla sia stato fatto, dal 2007 ad oggi, per intervenire, secondo le norme fissate dall’ordinamento giuridico italiano, sugli ingenti sversamenti di gasolio, causati dalla SEP , sull’arenile di Giancos.

Non solo, il Gorilla li ha premiati consentendo loro di vincere l’appalto per la nuova centrale.

Vedremo se la chiusura delle indagini porterà ad un rinvio a giudizio, anche se è ovvio che, dal 2007 ad oggi, non può essere stato solo Sarao, sul fronte della pubblica amministrazione,  a far finta di niente…

Ma c’è un’altra vicenda emblematica che ha attirato la nostra attenzione.

Nella causa civile, per risarcimento di danni, che la società Pontia Nova ha intentato contro la SEP, davanti al Tribunale Civile di Cassino, per la famosa vicenda della cabina elettrica costruita nel posto sbagliato, il giudice, da tempo, cerca di nominare un Consulente Tecnico di Ufficio, per definire la precisa ubicazione del manufatto e quantificare il danno subito.

Finora ben 6 professionisti, contattati, hanno rifiutato l’incarico o hanno rinunciato, dopo averlo accettato: adesso, sotto a chi tocca…. siamo al settimo, ma intanto, questa vicenda, dovrà essere portata all’attenzione della Procura della Repubblica.

Un disastro ambientale nascosto per quasi vent’anni, i 6 consulenti che rinunciano all’incarico, irregolarità amministrative ed edilizie endemiche…tutto questo non può avvenire senza la sostanziale copertura, negli anni, di chi è deputato al controllo:

tutto, a Ponza, è una partita truccata, almeno finora.

Adesso, o interviene l’arbitro, o non se ne esce.

Quanto ai Ponzesi, dovranno decidere se abbandonare  la loro condizione di subalternità  borbonica al prepotente di turno e immaginare, finalmente,  uno sviluppo consapevole della loro isola. 

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