Di solito, i sudditi ritengono di essere tali, perché il re è il re.
Ma è vero il contrario: è il re che è re, perché loro sono sudditi…..”
(K.Marx)
Ieri si è tenuto il primo Consiglio Comunale, dopo le dimissioni del vicesindaco e ci si aspettava un evento animato dagli interventi dei consiglieri di minoranza, intenzionati a chiedere, con ottime ragioni, le dimissioni del sindaco.
Ma non è successo niente, perché nessuno, alla fine, ha firmato la lettera che alleghiamo.
Era circolata ieri pomeriggio, ma poi, sorvolando sul gossip della piccola politica ponzese, tra accordi preliminari, terrorismo para-legale e larvate minacce, nessuno ha trovato l’energia per depositarla agli atti del Consiglio.
Peccato.
La forza dei prepotenti è soprattutto nell’acquiescenza delle persone perbene ma, da quello che hanno scritto nel testo che segue, è evidente che, comunque, hanno le idee abbastanza chiare.
Magari, la prossima volta…
La mancata richiesta di dimissioni del sindaco Ambrosino
Il Sindaco di Ponza, sin dal primo momento, ha dimostrato di non aver alcun progetto politico, né alcuna percezione della realtà.
Il “Piano di Riequilibrio” presentato dalla sua amministrazione, è un insieme di progetti senza fondamento, che hanno portato solo a inventare gabelle a spese dei ponzesi, o di cui i Ponzesi pagheranno le conseguenze, come la tassa di stazionamento di recente istituzione.
Intanto, noi isolani abbiamo già subito passivamente un aumento della tassa tari, degli spazi pubblici, delle concessioni cimiteriali, dei diritti istruttori, dell’abbonamento per i parcheggi … che viene abbonato solo agli amici della SEP!
L’unico aumento che ha subito il nostro caro Sindaco, invece, riguarda il suo emolumento, portato a 4000 €….visto ciò a cui abbiamo assistito in questi due anni, sarebbe ragionevole che fossero a carico della SEP…
Dai post pubblicati sui vari profili social il Sindaco di Ponza sminuisce le dimissioni del Vicesindaco e asserisce che “ una parte minoritaria dell’isola ha ambizione di restaurare VECCHIE PRATICHE E LOGICHE…”.
A quali vecchie pratiche e logiche si riferisce?
Ricordiamo ad Ambrosino che, in due anni di amministrazione, ha collezionato svariati avvisi di garanzia (tra politici e Dirigenti), un arresto per mazzette, le dimissioni dell’Assessore all’Urbanistica, passato all’opposizione e le dimissioni lampo del suo vicesindaco, sia da assessore che da consigliere: per “salvare il salvabile”? o per evitare misure cautelari?
E ancora: cosa può esservi di tanto grave, tale da giustificare le dimissioni in fretta e furia del vicesindaco, che non fosse perfettamente a conoscenza del sindaco stesso?
Davvero vuole darci a bere che Giuseppe Feola, che è l’anello di congiunzione tra la SEP, l’amministrazione comunale e i tecnici di volta in volta coinvolti, si sia accorto di improrogabili impegni professionali a Roma, all’alba del 12 agosto?
Il Sindaco non si rende conto mai di nulla? O chiude gli occhi su tutto?
Ignora che anche oggi il suo Vicesindaco è stato ascoltato per più di due ore dalla Guardia di Finanza, non è a conoscenza delle indagini legate alla sistematica collaborazione tra Sep e Comune, non si rende conto del conflitto di interesse che sussiste tra la sua politica e gli interessi dei privati… ma la prima determinazione che assume, la mattina del 19 agosto, dopo le dimissioni del principale referente della SEP in giunta, riguarda proprio la sistemazione delle partite dare/avere tra SEP e Comune, disponendo l’accantonamento di 175.000 € – salvo conguaglio – a favore del privato?
Un sindaco ha il dovere politico e morale di dare delle spiegazioni a tutta la cittadinanza, se è in grado di farlo.
Per Francesco Ambrosino è arrivato il momento di dare le dimissioni.