Una Supplica: La giunta Ambrosino deve andare a casa, e presto

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Era il 23 luglio 2015, quando il Sindaco dell’epoca, il Gorilla, dichiarò “guerra” agli olii esausti smaltiti irregolarmente, responsabili, secondo lui, del cattivo funzionamento del depuratore di Giancos.

E’ passato troppo tempo perché qualcuno, tra gli amministratori ponzesi, possa dichiararsi innocente rispetto a questa faccenda: ma il sindaco Ambrosino, contro ogni pronostico, è riuscito a fare peggio dei suoi predecessori.

Sono almeno due anni che i soldi per l’intervento di ristrutturazione sono disponibili, ma né AcquaLatina, responsabile dei lavori e il cui bando è scaduto a dicembre 2023, né il Comune hanno dato, a quest’intervento, il carattere di urgenza che richiedeva.

E nemmeno la necessaria attenzione, perché si sono accorti, nell’imminenza dell’inizio lavori previsto per ottobre, che la soletta di cemento esistente, alla base dell’impianto, non è sufficiente a sostenerne uno in grado di sopperire alle necessità di 17.000 persone, invece delle 2.500 attuali: quindi, niente inizio dei lavori ad ottobre.

Anche perché c’è un altro problema. 

In Comune non c’è nessuno disposto a svolgere la funzione di RUP ( responsabile unico del procedimento): il fido Sarao ha dato le dimissioni, il consigliere delegato ai Lavori Pubblici, al momento, non è disponibile, quello all’Urbanistica è passato all’opposizione …e altri aspiranti suicidi – in senso amministrativo/giudiziario naturalmente – non se ne vedono.

Si può provare con l’Ing. Pietroniro, ma ho il sospetto che, anche in lui, prevarrebbe l’istinto di sopravvivenza.

Poi c’è il problema dei rifiuti: la giunta ha riapprovato ”progetto, capitolato speciale appalto e schema atti di gara relativamente al servizio di raccolta, trasporto per conferimento RSU destinati al recupero e smaltimento mediante sistemi di raccolta differenziata “Porta a Porta” con delibera in data 29/9/2023.

Il progetto, nel complesso, è sbagliato perchè non prende in esame i punti critici di interesse ponzese: il consumo di imballaggi, la plastica e le 600 tonnellate/anno di frazione organica da trattare.

Però, in compenso, è tutto fermo, non hanno neanche predisposto la gara: di nuovo, c’è mancanza di aspiranti suicidi, sempre in senso amministrativo/giudiziario.

Ponza, nell’estate appena trascorsa, è apparsa in tutta la sua precarietà e disorganizzazione: e ha registrato un calo di presenze che può essere scongiurato, per il prossimo anno, solo adottando adesso le soluzioni che servono.

Depuratore funzionante e raccolta rifiuti efficiente sono solo una precondizione per l’accoglienza turistica: il sindaco si dev’essere dimenticato di leggerlo, ma nello statuto del Comune, le cose da fare sono indicate abbastanza bene.

C’è scritto ad esempio, che l’Ente 

 Promuove ed attua un’organica politica del territorio per un equilibrato sviluppo degli insediamenti umani e delle infrastrutture sociali e degli impianti produttivi, turistici e commerciali.”( Assetto ed Utilizzazione del Territorio.)

C’è anche scritto che, lo stesso Ente, 

Programma le attività commerciali. Promuove lo sviluppo dell’artigianato, adotta iniziative atte a stimolarne l’attività, favorisce l’associazionismo. Sviluppa le attività turistiche, promovendo il rinnovamento e l’ordinata espansione delle attrezzature e dei servizi turistici. Sostiene iniziative per la tutela e lo sviluppo dell’occupazione. ( Sviluppo economico)

C’è anche un paragrafo intitolato “Tutela del Patrimonio Naturale, Storico, Artistico”, ma non vogliamo infierire.

Ambrosino e la sua squadra non hanno la minima idea di tutto ciò: nessun progetto, se non quello di riservare ai loro amici le opportunità di sviluppo per l’isola, Chiaia di Luna e Cala dell’Acqua in testa.

E chi sa che idea avevano per le concessioni demaniali.

Adesso però, la giunta non ha più alcun progetto, né alcun senso politico: ha perso per strada tutti gli assessori di rilievo – demanio, portualità, lavori pubblici e urbanistica – e ancora non è riuscita a trovare un segretario comunale, né un’anima pia per fare il vicesindaco.

Deve andare a casa, e di corsa.

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