Il sindaco Francesco Ambrosino, legale rappresentante – ricordiamolo – dell’amministrazione comunale, ha dato mandato all’Avv.Mignano di rappresentarla davanti al TAR di Latina, lo scorso 10 settembre.
In quella circostanza, evidentemente su indicazione dell’amministrazione stessa, il legale ha dovuto discutere un documento redatto dall’ing.Pasquale Sarao, contenente un’errata ubicazione, su terreno comunale anziché privato, della ormai famosa cabina elettrica, che il comune intende acquisire “per motivi di pubblica utilità”.
Era un compito difficile: il documento è stato immediatamente acquisito quale falso in atto pubblico e l’ing.Sarao inquisito.
La cabina era già stata oggetto di un’ordinanza di demolizione, emessa proprio dal comune di Ponza e proprio perché costruita nel posto sbagliato: infatti, è dal 2018, che è pendente un ricorso, proprio davanti al TAR di Latina, per cercare di evitarlo.
I motivi del contendere sono circa 300.000: gli euro necessari allo spostamento del manufatto, che la SEP non ha la minima intenzione di spendere.
Da allora, grazie agli sforzi combinati del comune e della SEP, non si è ancora giunti all’udienza di merito e, alla fine, non hanno trovato nulla di meglio che far certificare a Sarao che sta da un’altra parte, ma non gli hanno creduto.
Significativa la scelta del legale della SEP: l’Avv. Della Morte.
Il primo interrogativo che dobbiamo porci, quindi, è sul quoziente intellettivo dei protagonisti ponzesi.
Tuttavia, escludendo – con ottimismo – l’ipotesi dell’urgenza di un TSO ( Trattamento Sanitario Obbligatorio ), il secondo interrogativo riguarda la permanenza di Francesco Ambrosino nelle sue funzioni, che invece aumentano: da due giorni ha assunto anche quelle dell’ing.Sarao, che in futuro rischia di avere qualche impedimento.
C’è un famoso precedente, Caligola, che, poco prima di essere accoltellato dai suoi rivali, nominò console il suo cavallo Incitatus: il nostro sindaco ha appunto due cagnolini, uno al Demanio e l’altro alla Portualità, magari….ma deve stare attento, tira una brutta aria.
Cosa può spiegare l’ostinazione con la quale si applica a danneggiare Ponza e i Ponzesi, tra gabelle creative, depuratore che appesta l’aria, tasse di stazionamento sciuè sciuè e progetti bloccati per riservarli agli amici?
Dopo aver perso per strada tutti gli assessori di rilievo: portualità, demanio, urbanistica e lavori pubblici?
Senza vicesindaco e senza segretario comunale?
E, soprattutto, in spregio ad ogni elementare norma di civiltà giuridica?
Probabilmente ha degli impegni da rispettare, ma sarà dura.
Il terzo interrogativo, quello sostanziale, è quanto tempo può ancora trascorrere, prima che lo Stato lo sollevi dalla funzione che malamente ricopre e ristabilisca i livelli elementari di ordine e legalità, necessari alla convivenza civile.
L’attuale gestione amministrativa del Comune di Ponza è un insulto all’intelligenza, alle leggi dello Stato e ai cittadini onesti di questo Paese.