Le dimissioni dell’Arch.Cardarelli e l’eco che hanno suscitato sulla stampa locale, non sono un semplice dissidio tra un professionista e l’amministrazione per cui lavora: al contrario, è una faccenda che nasce con l’intervento dei Carabinieri del NIPAF di quasi due anni fa e che ha trovato il suo epilogo in un’altra storia, cominciata, questa, sotto la giunta del Gorilla.
L’Arch.Cardarelli è una persona perbene: è di origine montanara/alto collinare , ma è convinto che anche le isole debbano rispettare l’Ordinamento Generale dello Stato.
Così, quando i Carabinieri del NIPAF hanno rilevato gli abusi edilizi della SEP, lui ha adottato i provvedimenti di annullamento, in autotutela, delle SCIA che erano state presentate presso l’amministrazione comunale, per tentare di camuffarli come interventi di manutenzione.
L’amministrazione, purtroppo, non si era accorta di nulla, anche se i lavori interessavano lo stesso immobile dove ha sede il Comune.
Il vicesindaco non fu contento e lui fu sollevato dall’incarico, ma ha assunto un “atteggiamento zen” – male non fare, paura non avere – e alla fine, dopo un contenzioso amministrativo, ha ripreso il suo lavoro.
La cronaca, di qualche giorno fa, racconta di una ragazzetta arrogante che, nei corridoi del Comune, inveisce contro un “ c……e montanaro”, colpevole di non eseguire gli ordini, lasciando il sindaco con la questione della raccolta dei rifiuti da risolvere.
Bisogna capirla: chiamata a sostituire Giuseppe Feola, ha bisogno di esercitarsi, per entrare bene nel ruolo.
La raccolta e gestione dei rifiuti è, sull’isola, una storia complicata, da almeno due consiliature.
L’attuale concessionario fu scelto dalla giunta del Gorilla, con Francesco Ambrosino già responsabile dei Lavori Pubblici: il contratto firmato si rivelò un contratto capestro, per Ponza.
Conteneva una maggiorazione dei costi per coprire il “picco” estivo, che non era stata ben esplicitata e che creò non pochi problemi, anche alla giunta successiva.
Poi, di proroga in proroga, siamo arrivati ai giorni nostri: mentre non è ancora concluso l’iter della gara predisposto da Danilo D’Amico e Pasquale Serao, che attualmente hanno altro a cui pensare e che , comunque – come scriviamo da almeno due anni – non hanno mai avuto la minima idea di come affrontare razionalmente la questione.
Ma, alla fine, il bando è stato pubblicato e la gara esperita, con la vittoria della società Gea, mentre la Diodoro, attuale concessionario, è arrivata seconda.
Sono state, però, evidenziate delle anomalie: una, in particolare, riguarderebbe la mancata previsione dei costi di trasporto dei rifiuti dall’isola alla terraferma.
Non un dettaglio da poco…ancora da chiarire.
Altro particolare, che è stato notato, è che nel bando i contenitori destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti erano posti a carico del concessionario: contemporaneamente, è stata predisposta una scheda del PNRR, la Ic, che, per un valore di circa 1,3 milioni di euro, prevede proprio l’acquisto dei contenitori medesimi…anche questo, da chiarire.
Ma, adesso, la questione dei rifiuti, diventata emergenza, si infrange contro l’emergenza amministrativa che il Comune sta vivendo da mesi.
L’ultima trovata era stata di nominare l’Arch. Donatello Cardarelli come responsabile, con scadenza a brevissimo termine, per il Servizio Ambiente: giusto il tempo di approvare la gara, anomalie comprese, e chiedere la proroga del servizio di raccolta, alla Diodoro.
Gli hanno chiesto, in quattr’e quattr’otto, di approvare la gara e firmare la proroga: ora, lui è nato in montagna, d’accordo, ma non ieri mattina… ha dato le dimissioni, motivandole con chiarezza, aggiungendosi così alla folta schiera di persone convinte che Ponza sia gestita più da un comitato di affari, che da una giunta comunale.
In realtà, Ponza è un microcosmo che rappresenta, in piccolo, tutte le storture e le opportunità di questo Paese.
E’ amministrata da incapaci, che operano scelte funzionali agli interessi dei soggetti economicamente forti, anziché degli abitanti; possiede uno degli ambienti più belli della terra, e lo mette a rischio con politiche dissennate, come i 20.000 lt di gasolio che si consumano, al giorno, per fare funzionare dei gruppi elettrogeni obsoleti e inquinanti;
disperde un patrimonio culturale e naturalistico, per favorire del consumismo imbecille;
le regole e le leggi vengono ignorate e aggirate, tanto nessuno controlla: e si fa di tutto per convincere la gente che i rapporti mafiosi e clientelari, l’intimidazione dei deboli, unita alla pratica dell’arroganza, siano l’unica forma di convivenza possibile.
Così, la gente smette anche di andare a votare.
Poi, però, c’è anche un’altra isola e un altro paese: a Cassino, i Carabinieri del NIPAF hanno depositato centinaia di pagine di rapporto al magistrato, a proposito degli abusi della SEP e della collaborazione tra azienda e Comune; un cittadino ha denunciato sindaco e vicesegretario comunale per l’illecito amministrativo, che dura da quasi due anni e che rischia di invalidare gli atti assunti fino ad oggi; il Ministero dell’Ambiente pubblica un rapporto sui contributi ambientalmente dannosi (e la Sep, indicata precisamente, rientra a pieno titolo nella categoria; ci torneremo) e promuove la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, rispetto alle quali la Regione Lazio è all’avanguardia…ma non a Ponza; e c’è gente, isolani e forestieri, che incominciano a pensare che si possa fare di meglio, che organizzare un lunapark estivo.
Ma il futuro dell’isola, adesso, dipende, in misura assolutamente determinante, da come, e soprattutto, quando lo Stato deciderà di far sentire la propria autorità: se non arriva rapidamente un Commissario, a mettere ordine nei disastri della giunta Ambrosino, l’isola diventerà terra di scorribande e malaffare, lo abbiamo capito tutti.